LETTERA DEL PARROCO – PASQUA 2022 “SFIDE PER LA NOSTRA FEDE”

Sfide per la nostra fede: una nuova guerra e la consultazione sinodale

Carissimi fratelli e sorelle,

gli anni che viviamo non sono certamente di quelli ordinari. Dapprima due anni di pandemia, non ancora del tutto superata, Ora una nuova guerra in Europa. Dolore, sofferenza, paura si diffondono ancora intorno a noi. Vite strappate violentemente anzi tempo all’affetto dei propri cari. Timore per sviluppi che potrebbero essere catastrofici.

Ma per grazia di Dio non ci sono solo notizie dolorose. In autunno scorso papa Francesco ci ha lanciato una sfida: la consultazione sinodale universale, sul fatto stesso della Sinodalità. Il papa ci ha voluto interrogare tutti, idealmente anche ogni singolo fedele della domenica, anzi, anche i battezzati poco praticanti e persino quanti non sono battezzati, ma in un modo o nell’altro sfiorano la vita della Comunità Cristiana. Il papa ci ha chiesto di riflettere sul fatto che la Chiesa, cioè tutti noi battezzati, siamo un popolo che cammina insieme nella storia, guidato da Gesù Cristo, ma dove tutti sono protagonisti. Un popolo che non viaggia in una capsula spaziale pressurizzata, impermeabile ai fatti e ai destini delle altre persone del mondo che non sono battezzate. Ma in contatto e scambio continuo con loro per annunciare, testimoniare, comunicare la Salvezza che è la persona di Gesù Cristo, incarnato, morto e risorto perché tutti possano rinunciare al male e ricevere la vita. Il nostro Vescovo Valerio con la sua lettera pastorale, I cristiani? Quelli della VIA ci ha coinvolto in una riflessione ed in un lavoro che partendo  dalla Consultazione Sinodale, culminata in dicembre nella consegna delle risposte al Vescovo, ci coinvolge in un lavoro pastorale che è solo all’inizio e ci porterà avanti con uno stile sempre più comunitario e coinvolgente.

Tra i risultati della Consultazione Sinodale, le prime domande, quelle sul tema:  Essere compagni di cammino,  sono quelle che hanno raccolto l’attenzione maggiore. In ogni parrocchia chi ha risposto si è riconosciuto coinvolto dal tema. Ci si rende conto che abbiamo bisogno e desiderio di conoscerci di più. Di essere più aperti gli uni agli altri, sia tra i frequentatori regolari delle Liturgie, che anche con quanti vivono accanto a noi. A questo scopo si è riconosciuto che promuovere attività di volontariato è una delle vie migliori per conoscersi. Lo si è visto all’inizio della pandemia, quando bisognava assicurare la spesa agli anziani che non potevano uscire.

Oggi può essere il soccorso ai rifugiati della guerra in Ucraina. La generosità che c’è nella nostra gente è la base per partire, uscire da noi stessi. Noi credenti portiamo nel gesto di carità non solo l’istinto di solidarietà umana, ma anche la speranza cristiana, che cioè, attraverso la Carità vissuta da noi nel Nome di Cristo, cioè universale e libera da ogni giudizio sulle persone, attraverso di essa collaboriamo alla crescita del Regno dell’Amore. Regno che si compirà nei Cieli, ma solo se qui inizia! Cogliamo l’occasione!

I Consigli Pastorali di Zona-Rete

Nella nostra Zona-Rete Pastorale san Bernardo (parrocchie di Canobbio, Comano, Cureglia, Massagno, Porza, Savosa e Vezia) abbiamo costituito il Consiglio Pastorale di Zona, con uno o due rappresentanti laici per parrocchia, a fianco dei parroci. Ci siamo trovati in autunno e in questo fine inverno. Ci siamo confrontati sulle domande del Sinodo e su come potremmo sviluppare il lavoro di collaborazione tra tutti. Ne sono scaturite alcune proposte semplici e pratiche. Una sarà l’incontro delle famiglie in occasione della riapertura della chiesetta di san Bernardo, la mattina dell’Ascensione alle 10.30. L’altra un incontro per i chierichetti e ministranti il pomeriggio del 29 maggio. Siamo solo all’inizio. Ma le premesse per far crescere lo spirito di collaborazione e corresponsabilità tra preti e tra preti e laici sono ora concrete e positive.

Affaire à suivre!

Attenti agli avvisi alle Messe e sugli albi delle parrocchie!

Una nuova guerra vicino a noi

Dal tempo delle origini gli uomini che si sono staccati dalla comunione d’amore con Dio, si sono fatti guerra. La Bibbia ce lo ricorda col racconto di Caino che uccide Abele (Gen 4).  Dio chiede conto del sangue dell’innocente versato. Ma di fronte alla disperazione di Caino, Dio pone un freno. Non concede la vendetta su di lui. Papa Francesco lo ricorda nella preghiera per la pace in Ucraina che ha fatto diffondere. (https://www.vaticannews.va/it/papa/news/2022-03/papa-francesco-preghiera-per-ucraina.html)

Tutti siamo coinvolti, perché troppo poco abbiamo lavorato per la diffusione di una cultura di pace! Quanti anni abbiamo tollerato guerre e distruzioni in stati a noi lontani. Quanti anni abbiamo tollerato lo sviluppo e la costruzione di armi sempre più sofisticate e di armi prodotte anche nei nostri stati europei. Quanti anni abbiamo tollerato la cultura dello scarto e dell’odio, che divide il mondo in due categorie: i bravi e i cattivi. Ci siamo dimenticati che la Bibbia presenta le preghiere dei giusti che invocano perdono a Dio, come Daniele nella fornace, riconoscendosi complici del male commesso dal popolo lungo la sua storia. (Daniele 3 e 9) .

La lotta contro il male attraverso la consacrazione al Cuore Immacolato della Vergine Maria

Papa Francesco è segno di Dio per il nostro tempo. Il suo nome ci richiama al santo di Assisi, che andò, povero e disarmato, libero da giudizi e da odi, ad implorare la conversione del Saladino che occupava la Terra Santa. Egli ci ha richiamato a riconoscere che la via della pace è la via della conversione e della preghiera, invitando tutti i vescovi e i fedeli del mondo a consacrare l’Ucraina e la Russia e il mondo intero al Cuore immacolato della Beata Vergine Maria.

(https://www.vaticannews.va/it/papa/news/2022-03/papa-preghiera-integrale-atto-consacrazione-russia-ucraina-maria.html)

Consacrazione che non è una pia devozione. Bensì un atto di riconoscimento che la salvezza sta solo nella piena adesione a Cristo, cui siamo consacrati col Battesimo. Adesione che vede in Maria il modello e la guida!

Noi della parrocchia di santa Lucia ci sentiamo in pieno coinvolti da questo gesto, essendo anche noi, dal 25 marzo del 2020 consacrati al Cuore Immacolato di Maria. Allora feci l’atto da solo a nome di tutti in comunione coi Vescovi di Portogallo, Spagna, Polonia ed altri stati. Era appena scoppiata la pandemia. Poi abbiamo rinnovato consapevolmente l’atto l’autunno scorso, per la festa della Madonna del Rosario. Oggi vogliamo vivere questa consacrazione con una preghiera assidua e fervorosa in favore della pace, offrendo anche penitenze e rinunce come la Vergine chiese ai pastorelli a Fatima.

La Pasqua di Gesù: unico fondamento della salvezza del mondo

Di fronte agli orrori di una guerra noi cristiani non possiamo reagire come il mondo. Non si combattono le ingiustizie e le violenze con fiumi di odio. Non si spegne una guerra con nuove forniture di armi. Noi crediamo che solo l’amore che si offre per la salvezza del nemico vince: “Padre perdonali perché non sanno quello che fanno!” (Lc 23,34)

Nell’abside di s. Lucia noi contempliamo la visione di Apoc.5.

L’agnello come immolato, con sette corna e sette occhi, onnipotente e onnisciente è Gesù morto e risorto, l’unico che può spezzare i sigilli del rotolo che contiene il segreto della vita e della storia. Solo attraverso la morte di Gesù per amore nostro, si entra nella vita. Solo con atti di amore generoso, come ne sono stati vissuti durante la pandemia e come ora ne sono realizzati per soccorrere le vittime della guerra in Ucraina, si può sconfiggere il male. Ma attenzione, non siamo noi a sconfiggere il male con la nostra generosità! Il male ci sarà fino alla fine del mondo. E continuerà a far sanguinare l’Agnello! E noi in Lui. Ma con Lui saremo già partecipi delle primizie della vita nuova. L’odio e la menzogna non inquineranno le nostre menti e i nostri cuori. Finché siamo in questa vita terrena, è solo questa la vittoria di Cristo che gustiamo. Qualche volta essa porta anche alla pace materiale.

Ma intanto siamo chiamati a vivere senza menzogna (cfr A. Solzenycin) e a testimoniare l’Amore che è più forte dell’odio, la vita che è più forte della morte. Questa è la nostra fede pasquale. Questa è la forza che Gesù risorto ci offre. Le celebrazioni pasquali che ci attendono siano l’occasione di portare in cuore a Cristo i dolori e le speranze nostre e del mondo intero.

Santa Pasqua a tutti. don Paolo

5 aprile 2022, parrocchiamassagno