ACCENTO: GIUBILEO 2025 – ANNO DI PREGHIERA 2024

ANNO SANTO IN ARRIVO

Nel 1300 fu proclamato dal papa il primo Giubileo, Anno Santo.

Cosa era il Giubileo ebraico

Il Giubileo è un Dono di Dio al suo popolo. Nella legislazione che Dio diede agli ebrei attraverso Mosè, ci fu la regola che, ogni 7 volte 7 anni, al 50°, tutti i debiti fossero cancellati. Così, ogni famiglia ebrea che fosse caduta nei debiti e avesse venduto la porzione di terra santa ricevuta in eredità da Dio, poteva recuperarla. Era un gesto che permetteva ad ogni generazione di sperimentare la fedeltà di Dio. Dio ti ha promesso un pezzo di terra sulla quale tu possa vivere dignitosamente e in libertà.

E Dio mantiene la sua promessa.

Il Giubileo cristiano

Come cristiani capiamo che i debiti più gravi sono quelli spirituali: i peccati. Ogni peccato ha due effetti: offesa a Dio e allontanamento da Lui. Come nella vita pratica: Se lancio un sasso contro la finestra del vicino, lui prima di tutto si arrabbia. E in più la finestra rotta non protegge più da pioggia, vento e freddo. Cosa fare?

1- devo chiedere perdono, calmarlo e impegnarmi a mai più fare una cosa simile. Con Dio è la domanda di perdono nella Confessione: pentimento, ammissione del torto, proposito di non più farlo.

2- devo riparare al danno, cioè pagare una nuova finestra. Con Dio è la riparazione della pena: la penitenza, che è una preghiera più fervorosa, un atto di carità, un’ elemosina, una devozione impegnativa come un pellegrinaggio a piedi.

E se non ho soldi abbastanza per riparare un danno troppo grave?

O lavoro a lungo per riparare: il Purgatorio. O interviene qualcuno a pagare al mio posto. La Chiesa ha un “capitale” di amore, quello offerto dai fedeli umili, perseveranti e quello dei santi che sono davanti a Dio nei Cieli. Con le disposizioni giuste del mio cuore, la Chiesa mi da’ possibilità di attingere a questo capitale d’amore, La Chiesa, paga al mio posto: per me (preservandomi dal Purgatorio) o per un mio caro già defunto, che viene liberato dal Purgatorio. Questo intervento di Dio attraverso la sua Sposa che è la Chiesa si chiama Indulgenza. 

Il figliol prodigo quando si sente morire ritorna in sé. Ricorda l’amore generoso del Padre. Si pente, si converte decidendo di uscire da quella situazione di morte e di ritornare alla casa del Padre.

La strada è lunga e faticosa.

Il Padre vede da lontano e corre incontro per accorciare il percorso.

La Chiesa riconosce che addirittura il Padre potrebbe mandare i suoi servi incontro al figlio con un asinello o un cavallo per caricarlo e permettergli di tornare in casa con minor fatica e tempo. Ecco cosa è l’indulgenza.

L’abbraccio del Padre è immagine dell’assoluzione sacramentale.

La corsa incontro è il desiderio di Dio di abbreviare tempo e fatica che precedono questo abbraccio.

Anno Santo detto anche Giubileo

Ogni Giubileo o Anno Santo è un tempo in cui la Chiesa richiama i suoi figli alla conversione ed offre un’occasione in più per ritornare più in fretta alla Casa del Padre.

I papi hanno regolato il ritmo degli anni santi e ogni tanto ne hanno proclamato di straordinari. Il 1933 fu l’anno santo straordinario della Redenzione. Papa san Giovanni Paolo II proclamò il Grande Giubileo per i 2000 anni dalla nascita di Cristo. Papa Francesco proclamò il 2016 Giubileo straordinario della Misericordia. Il 2025 sarà anno santo ordinario. Infatti, papa Bonifacio VIII proclamò l’anno santo nel 1300, indicando che ogni 100 anni fosse Giubileo. I fedeli chiesero poi che fosse più frequente e lo si portò ogni 50 anni. Ma già nel 1470 papa Paolo II decise che fosse ogni 25 anni. Così ogni generazione può gioire della Misericordia del Padre.

 

 

“Pellegrini di speranza”

Questo sarà il tema del Giubileo ordinario 2025 voluto da papa Francesco. (v. lettera del 11.2.2022)

https://www.vatican.va/content/francesco/it/letters/2022/documents/20220211-fisichella-giubileo2025.html

Nel mondo le situazioni di guerra, squilibri ambientali, ingiustizie, migrazioni forzate, la pandemia ed altro ancora, hanno rubato la speranza ai popoli. Ecco allora che noi credenti nel Signore risorto siamo chiamati a dare una testimonianza della speranza che è in noi (1Pt 3,15).

Un anno preparatorio come una grande “sinfonia” di preghiera

Come ogni Confessione, così anche ogni Giubileo va preparato bene. Per la Confessione facciamo l’esame di coscienza. Confrontiamo la nostra vita con i comandamenti, in particolare con il comandamento dell’amore: a- Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta la mente, con tutte le tue forze.

b- Amerai il prossimo tuo come te stesso. (Mc 12,30-31)

Papa Francesco desidera che questo 2024 sia dunque un anno dedicato in particolare alla PREGHIERA. “Anzitutto per recuperare il desiderio di stare alla presenza del Signore, ascoltarlo e adorarlo.” (vedi lettera del 11.2.2022).

Da qui scaturirà sia una maggiore giustizia e solidarietà verso i deboli e diseredati, che un maggior rispetto verso il creato. Desidera dunque che non si moltiplichino tanto le iniziative nuove di preghiera, ma che si migliori la qualità degli atti di preghiera, individuali e comunitari, che già compiamo. Così da “permette ad ogni uomo e donna di questo mondo di rivolgersi all’unico Dio, per esprimergli quanto è riposto nel segreto del cuore. Preghiera come via maestra verso la santità, che conduce a vivere la contemplazione anche in mezzo all’azione. Insomma, un intenso anno di preghiera, in cui i cuori si aprano a ricevere l’abbondanza della grazia, facendo del “Padre nostro”, l’orazione che Gesù ci ha insegnato, il programma di vita di ogni suo discepolo.”

Per questo il dicastero dell’evangelizzazione ha promosso una collana di libretti agili curati da autori competenti, perché tutti possano recuperare e approfondire ogni aspetto della preghiera nella tradizione cattolica. (vedi:  https://www.iubilaeum2025.va/it/giubileo-2025/verso-il-giubileo/2024-anno-della-preghiera/scopri-quaderni-del-concilio.html)

 

Ma serve davvero pregare?

Ricordiamo alcuni punti essenziali:

– la preghiera non deve cambiare Dio, ma noi!

– la preghiera è dono di Dio accolto nella fede.

– da qui nasce la nostra risposta d’amore a Dio.

Perciò più ci si apre nella fede a Dio che ci ama, più lui riesce a farci santi. Che la salute o certe situazioni migliorino, dipende da quanto questo giova alla nostra santificazione.

Cristiani santi, perciò autenticamente umani, diventano segno di speranza per quanti sono turbati dalla disumanità di una cultura che ha rinnegato Dio. Che bella sfida!

16 marzo 2024, parrocchiamassagno